In questo articolo spieghiamo in cosa consiste la moda circolare e tutte le sue caratteristiche.
La circolarità è diventata ormai un obiettivo fondamentale per le imprese della moda, non solo per ridurre il loro impatto ambientale, ma anche per rispettare le normative che sono in fase di sviluppo di cui si cominciano a vedere gli orientamenti e anche alcuni, seppur ancora pochi risultati.
Cos’è la moda circolare?
Prima di parlare di moda circolare è necessario fare una premessa chiarendo il concetto di economia circolare.
È un modello di produzione e consumo che prevede la condivisione, il prestito, il riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo di materiali e prodotti esistenti per un periodo più a lungo possibile. L’obiettivo primario è quello di ridurre i rifiuti e gli scarti generando al contempo ulteriore materie e valore.
Nella moda questo concetto si traduce nella scelta di tessuti riciclabili, ridando nuova vita a fibre già utilizzate provenienti dalla raccolta differenziata come ad esempio: reti da pesca, tappeti, scarti industriali, bottiglie di plastica, ecc.
Il fine ultimo della moda circolare è di ridurre al massimo l’impatto ambientale dell’industria tessile, che oggi rappresenta il secondo settore più inquinante sul pianeta.
Come lo stesso termine dice, la moda circolare punta ad essere un vero e proprio cerchio, in cui tutto quello che viene prodotto rimane parte del ciclo senza trasformarsi in scarto.
I vantaggi della moda circolare.
Decidere di sposare i principi della moda circolare offre sicuramente numerosi vantaggi. Ecco quali sono:
Riduzione dei rifiuti tessili
Ogni anno vengono eliminati più di 300 milioni di capi di abbigliamento e l’80% di questi è composto da poliestere, materiale che impiega fino a 2000 anni per decomporsi. Riuscire ad allungare la vita dei filati rimettendoli in circolo consente di ridurre in modo importante i rifiuti tessili, a beneficio dell’ambiente.
Utilizzo di materiali sicuri
Un processo circolare inizia con la riduzione di sostanze chimiche e un impiego maggiori di materiali sicuri per la salute e l’ambiente, perché solo questo tipo di risorse consente un riciclo efficace; quindi, la moda va ripulita dalle sostanze pericolose. Anche in questo caso, si tratta di un grande vantaggio per l’ecosistema oltre che per la salute dei consumatori.
Trasformare gli scarti in valore
Nell’economia circolare i materiali vengono rigenerati e la loro vita si allunga nel tempo, senza esaurirsi come avviene nel ciclo produttivo del fast fashion.
In questo modo è possibile ricavarne il massimo valore, riportando continuamente le risorse all’interno del ciclo economico, anziché eliminandole sotto forma di scarto.
Riduzione dell’impatto ambientale
L’impatto ambientale del settore tessile è di grande portata e riuscire a ridurlo è una delle sfide più cruciali a cui tutti noi siamo chiamati.
Nel settore tessile nell’arco di 12 mesi vengono consumati 1500 miliardi di litri d’acqua, i rifiuti ammontano a circa più di 92 milioni di tonnellate, la lavorazione e la tintura, dipendente dai lavaggi dei capi sintetici producono il 20% dell’inquinamento idrico industriale e il 35% delle microplastiche che finiscono negli oceani.
I principi dell’economia circolare permettono di abbattere notevolmente questi valori e di restituire alla vita del nostro pianeta maggiore benessere e al contempo una nostra migliore qualità di vita.
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